
SANGIOVESE PUROSANGUE 2019 SIENA
Sangiovese Purosangue, organizzata dall’Enoclub di Siena, ormai è diventato un appuntamento di massima importanza nel panorama enologico italiano e non solo.
La kermesse dell’Enoclub di Siena, con in testa Davide Bonucci (Presidente) coadiuvato dai suoi collaboratori e con il patrocinio del Comune di Siena e di tutti i produttori che hanno aderito a questa splendida iniziativa, è un appuntamento importantissimo per le realtà della Toscana, ma in generale di tutto il panorama italiano
Il Sangiovese viene celebrato in tutte le sue sfumature e le sue eccellenze che, come è risaputo, in Toscana raggiunge la sua massima espressione, ma che tutti gli appassionati di vino sanno benissimo essere il vitigno più presente in tutta la penisola italiana.
Nei giorni di Sangiovese Purosangue, erano presenti banchi di assaggio dove era possibile degustare più di 260 etichette di produttori per la maggior parte Toscani (tanti i territori e denominazioni presenti: Chianti Classico, Montalcino con il suo Rosso e il Brunello, Nobile di Montepulciano, Morellino di Scansano, Montecucco, Orcia, Carmignano, Chianti e numerosi IGT provenienti da tutta la regione), ma con qualche “perla” extra-toscana (Lazio, Marche, Emilia Romagna, ecc.).
La degustazione che ho fatto nel giorno di Lunedì, mi ha permesso di poter apprezzare il Sangiovese in tutte le sue sfumature grazie alla possibilità riservata ad operatori e invitati che avevano a disposizione una Sala del Santa Maria della Scala (location eccezionale) con tavoli di degustazione singoli dove poter richiedere, al personale di sala, le varie bottiglie da poter assaggiare.
Degustazioni curiose che hanno spaziato su tutte le identità diverse che la “nostra Toscana” ci offre.
Personalmente ho deciso di fare una selezione delle etichette nel numero (260 sarebbe stato impossibile degustarle) andandone a scegliere circa 50, e nelle zone.
Sono partito assaggiando gli IGT di sangiovese in purezza per comprendere le varie espressioni territoriali che erano presenti inserendo anche qualche Nobile di Montepulciano, qualche Carmignano e qualche Montecucco.
Degustazione molto divertente e curiosa che mi ha lasciato esterrefatto per alcuni versi, ma anche deluso per altri.
Ho trovato alcune sorprese e tante conferme, ma anche qualche delusione che voglio pensare e sperare occasionali e dettate da qualche bottiglia non proprio perfetta.
Poi spostandomi nei Chiantigiani mi sono proprio immerso nel mondo che più amo e che stimo profondamente. Ho iniziato a turno prima con i Chianti Classico base e poi le riserve finendo con le “Gran selezione”.
Ho avuto la conferma dell’eleganza infinita dei “raddesi” che su alcune etichette mi hanno lasciato a bocca aperta, per la sua classica finezza (per me a Radda raggiunge l’apice nel Chianti Classico) e la “beva” infinita che hanno costantemente. In generale chi ha la fortuna di avere le vigne in un “terroir” unico come quello di Radda, dove il sangiovese trova la sua dimora preferita, riesce a produrre un vino che fa invidia a tutti.
A Gaiole e a Castelnuovo ritroviamo la potenza e l’austerità di certi Chianti Classico che fanno sempre “far festa” alle papille gustative e ad essere sinceri qui ho trovato tante soprese positive in tutte le annate che avevo a disposizione a seconda delle cantine.
A Castellina la sapidità la fa da padrona anche se ho riscontrato più interesse sulle riserve che sulle etichette “base”.
Dopo la pausa pranzo del ricco buffet offerto dall’Enoclub di Siena, mi sono concentrato su Montalcino: prima il rosso e poi il brunello dove ho voluto assaggiare tutte le anteprime Brunello 2015 che erano a disposizione (circa 5 o 6).
Sul rosso di Montalcino qualche cantina blasonata non mi è piaciuta, mentre le ho trovate interessantissime sul brunello e in particolare quelle che avevano messo a disposizione l’annata 2015 hanno dato dimostrazione che questa sarà un’annata da ricordare (e qui già penso mentalmente alla riserva 2015 che uscirà nel 2021).
Per ultimo mi sono dedicato alle degustazioni della vecchie annate (in buon numero) che la degustazione offriva. Bottiglie interessantissime e che dimostrano la longevità del sangiovese in generale, e la sorprese più belle sono arrivate dai Chiantigiani che, per chi non è avvezzo con questa realtà e crede sempre inferiore a Montalcino in fatto di longevità, hanno stupito per le caratteristiche organolettiche conservate negli anni soprattutto nell’acidità che da sempre li contraddistingue anche da giovani.
Infine mi permetto di fare alcune menzioni, non per pubblicità ma a memoria di quanti vorranno confrontarsi con le mie sensazioni se magari in futuro potranno degustare gli stessi vini comodamente a casa o in un bel locale:
- Montevertine 2009 I.G.T. Toscana
Bel naso con note di tabacco, cuoio e note balsamiche, in bocca ha mantenuto un’acidità perfetta che invoglia la beva. Un “must” sempre e comunque. Buonissimo
- Badia a Coltibuono – Montebello I.G.T. 2015
Bel naso con sentori di frutta a bacca rossa, in bocca denota un’eleganza davvero interessante.
- Valle Picciola – Chianti Classico 2016
Ottimo naso fruttato e bell’equilibrio in bocca con un’acidità interessante.
- Felsina – Chianti Classico Riserva “Rancia” 2009
Sentori di amarena sotto spirito, cacao che denotano un naso complesso e molto interessante. In bocca è elegantissimo con un’ottima acidità e un finale lunghissimo e molto interessante.
- Castello di Radda – Chianti Classico 2016
Molto interessante e intrigante al naso con sentori che spiccano su tutti di violetta e prugna, il tutto lo ritroviamo in bocca con una buona persistenza.
- Istine – Chianti Classico Riserva “Le Vigne 2015”
Bellissimo naso con sentori di frutta a bacca rossa e una bella nota balsamica. In bocca è devastante. Un’esplosione di sapori che combaciano perfettamente con i sentori. Bellissima acidità e potenza mai invadente.
- Bibbiano – Chianti Classico Gran Selezione Vigna del Capannino 2016
Il naso è quasi assente, profumi molto tenui. In bocca ha eleganza da vendere con un finale lunghissimo.
- Rocca di Castagnoli – Riserva Chianti Classico 2009 (bottiglia magnum)
Naso Freschissimo in bocca un’ottima sapidità e acidità che invitano alla beva.
- Salvioni – Rosso di Montalcino 2017
Naso molto elegante e con note balsamiche. In bocca entra con irruenza con un finale lunghissimo.
- Marroneto – Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2015
Naso con sentori spiccati di eucalipto e note balsamiche. In bocca è freschissimo e assolutamente equilibrato.
- Casanova di Neri – Brunello di Montalcino 2014
Naso molto complesso con sentori di tabacco. In bocca l’eleganza e l’acidità perfetta la fanno da padroni.
- Marroneto – Brunello di Montalcino 2009
Naso Balsamico e molto fresco. In bocca acidità equilibratissima e lunghissimo il finale.
- San Lorenzo – Brunello di Montalcino 2009
Naso molto minerale. In bocca buona acidità per un finale molto lungo.
- La Gerla – Brunello di Montalcino 2013
Naso Floreale e molto profumato. Sentori balsamici. In bocca è complesso con un bella acidità.
- Le Ragnaie – Brunello di Montalcino 2013
Al naso si presenta chiuso. In bocca ha eleganza da vendere con un bellissimo equilibrio che raramente riusciamo a trovare.
Rossano Gallorini
Gruppo BaroloVsBrunello
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